Sporting Udine (8-3) – Calligaris SGT Trieste (8-3) 45 – 57 (9-12; 27-29; 36-44)
Incidente di percorso per Udine che incappa nella seconda –
inaspettata – sconfitta casalinga stagionale.
A festeggiare al Benedetti è la
SGT che si vendica con gli interessi della beffa dell’andata (era stato + 3
Udine, è stato + 12 oggi per Trieste) e si riprende la testa della classifica
(anche se in coabitazione con Muggia e Udine). Nessun dramma in casa Sporting perché ciò che ha vinto oggi è stata la maggiore voglia di riscatto delle ragazze giuliane probabilmente molto scottate dalla sconfitta allo scadere nella gara d’andata.
Ha vinto la squadra che è entrata in campo con maggiori motivazioni,
cosa che non sorprende più di tanto chi ha fatto sport che sa bene che la
voglia di rivincita batte quasi sempre la voglia di vincere.
E questa voglia di rivincita può essere la stessa che Udine
può portare in campo tra una settimana a Muggia, dove potrà vendicare la
sconfitta dell’andata se giocherà come la SGT oggi. Con grande attenzione ai
particolari, senza buttarsi giù per gli errori commessi e con infinita fiducia
nel proprio stile di gioco.
La SGT ha onestamente meritato la vittoria oggi (l’ultimo
vantaggio di Udine è il 24-22 a due minuti dalla fine del secondo quarto).
Ha saputo giocare meglio. Ha saputo interpretare meglio ogni aspetto del gioco. Ha saputo fare gli adattamenti di metà gara meglio di Udine tanto che, nel terzo quarto con un 15-9 in suo favore, si è assicurata la vittoria.
Ha saputo giocare meglio. Ha saputo interpretare meglio ogni aspetto del gioco. Ha saputo fare gli adattamenti di metà gara meglio di Udine tanto che, nel terzo quarto con un 15-9 in suo favore, si è assicurata la vittoria.
Udine merita comunque i complimenti: ha onorato il campo,
lottando fino alla sirena, senza darsi per vinta anche nei momenti peggiori del
suo attacco.
LA GARA
La tensione del derby e per la posta in palio (la prima
classificata alla fine di questa fase giocherà la Final Four di Coppa Italia) si
sentono fin dal primo possesso. Alla fine saranno più gli errori che le belle
azioni, ma non per mancanza di qualità. Partite come queste vanno apprezzate
per motivazioni extra tecniche.
L’SGT inizia e finisce allo stesso modo: facendo girare la
palla in modo rapido e preciso contro le scelte difensive di Udine. Tiene la
palla poco ferma, legge bene i raddoppi e trasforma l’aggressività delle
ragazze udinesi in un boomerang contro di loro.
In mezzo un buon momento di Udine in cui mette in difficoltà
il gioco frizzante e bene allenato di Trieste proponendo una difesa ben fatta
che costringe le triestine a pensare molto e a giocare poco.
Udine prova a controllare il ritmo per rimanere in gara da
un punto di vista realizzativo e, a cavallo dei primi due quarti, ci riesce, ma
l’SGT vuole correre e giocare in modo veloce ad ogni occasione (non per niente
è il miglior attacco del campionato).
COME L’SGT HA VINTO
L’SGT difende in modo selettivo ed efficace. Toglie Pozzecco
dalla gara con una marcatura asfissiante
che non le permette di prendere ritmo nel tiro da 3 (solo 2 punti alla
fine per lei); accetta le penetrazioni di Mancabelli e i canestri di Mio
convinta che non basteranno a Udine per vincere; limita De Biase costringendola
a tiri disperati.
Udine prova a fermare Vida, ma con scarso successo.
La chiave della vittoria giuliana passa attraverso la sua leadership e professionalità.
Udine prova a fermare Vida, ma con scarso successo.
La chiave della vittoria giuliana passa attraverso la sua leadership e professionalità.
Vida si dimostra una fuori classe: segna 18 silenziosi
punti, senza forzare, aspettando che il gioco arrivi a lei e giocando per la
squadra nell’ultimo quarto, quando costringe Udine ha difendere su tutte e
cinque le giocatrici di Trieste.
Ciò che Trieste costruisce nel secondo tempo è una lezione
tecnica di gioco di squadra. Riesce a coinvolgere tutte le giocatrici rendendo
pericoloso ogni possesso, trasferendo da giocatrice a giocatrice il vantaggio
conquistato, fino a prendere il miglior tiro possibile. Vince la squadra e
vincono le singole giocatrici.
MERITI DI UDINE
Udine gioca il suo solito basket. Difese aggressive. Mescola
zone e uomo. Riduce i raddoppi in area dimostrando quanto rispetti
l’avversaria. Si guadagna numerosi secondi possessi (Mancabelli sostituisce Da
Pozzo e Rebane). Trova De Gianni, Vicenzotti nelle loro zone ottimali. Ci crede
fino alla fine.
Una sconfitta nata così non significa nulla di grave, se non
che oggi la SGT si è dimostrata migliore.
Sabato a Muggia, Udine può riprendere a vincere e una
vittoria è ciò che ci vuole per dimenticare la serata “no” di stasera.
NOTE SULLE STATISTICHE
E' un peccato constatare che chi viene messo a fare questo importante lavoro non sia abbastanza preparato. Forse nessuno ci pensa, ma le statistiche - che vengono poi pubblicate sul sito ufficiale della Lega - sono il biglietto da visita delle giocatrici e procuratori e società le leggono per farsi un'idea del loro valore. Questo lavoro non è un gioco e competenza e serietà dovrebbero essere delle discriminanti nella scelta. Per darvi un'idea di quanto chi le prenda veda una gara diversa da quella giocata, secondo loro Udine in totale avrebbe perso 7 palloni e ne avrebbe recuperati 8. Imbarazzante! Questo è il dato di un singolo quarto di Udine!
IL QUINTETTO DI UDINE
MANCABELLI: ha ritrovato l’energia e l’aggressività a
rimbalzo che la contraddistinguono. Sbaglia, ma si dà così tanto da fare che è
impossibile non commetta qualche errore. Cattura almeno 6 rimbalzi (gli statisti ne riportano solo 2) e garantisce secondi possessi importanti. 7 punti e 4 pregevoli assist
per lei.
POZZECCO: limitata dall’ottima difesa d’anticipo della SGT,
non trova ritmo in attacco e il suo già discutibile play making ne risente
ancora di più. La mancanza di idee chiare, nel momento peggiore di Udine, passa
attraverso la sua scarsa capacità di leadership e di prendere decisioni
funzionali al successo di squadra (basterebbe imparare dagli errori, ma per farlo bisogna prima accettare di averli fatti). Non servono molti commenti se gioca il primo
e unico back door dopo 37 minuti di anticipo difensivo forte.
VICENZOTTI: difficile trovare qualcosa di positivo quando un
attaccante tira con 2 su 15 dal campo. Ci proviamo: il capitano prova a reagire
nel momento più difficile di Udine e non si nasconde. Un fatto che fa ben
sperare per il futuro.
DA POZZO: dall’infortunio non sembra essersi più ripresa. E’ estranea al gioco, non fa sentire la sua presenza a rimbalzo come prima e la sua utilità è limitata.
DA POZZO: dall’infortunio non sembra essersi più ripresa. E’ estranea al gioco, non fa sentire la sua presenza a rimbalzo come prima e la sua utilità è limitata.
DE GIANNI: 4 punti, 5 rimbalzi e 5 falli. Patrizia, come
sempre, potrebbe dare molto di più. Potrebbe.
LA PANCHINA DI UDINE
DE BIASE: si carica la squadra sulle spalle quando Udine si trova sotto in doppia cifra. Prende e tira da tre ogni pallone le passi per la mani (3/9 da tre). Chiude con 17 punti, ma non riesce a coinvolgere le compagne nel tentativo di rimonta.
DE BIASE: si carica la squadra sulle spalle quando Udine si trova sotto in doppia cifra. Prende e tira da tre ogni pallone le passi per la mani (3/9 da tre). Chiude con 17 punti, ma non riesce a coinvolgere le compagne nel tentativo di rimonta.
CORTOLEZZIS: 2 assist molto belli, segna finalmente i liberi
(quelli del 27-27 a fine secondo quarto), prova a dare il suo contributo
attaccando l’ostica difesa triestina. Peccato non averla vista in campo
l’ultimo quarto.
MIO: la nota positiva della serata. Brava a farsi trovare
sempre pronta quando viene mandata in campo. All’inizio del secondo quarto
realizza un 4-0 che porta Udine avanti 13-12. A cavallo del terzo e quarto
quarto un altro suo 4-0 riporta Udine a meno 6. Lotta e commette errori che
sono giustificati dalla sua giovane età. Molto positiva.
CLEMENTE: Non Entrata.
BOSIO: Non Entrata.
BOSIO: Non Entrata.
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