Lib.
Sporting Club “A” – Pol. Lib. Cussignacco
34 – 68 (4-19; 12-36; 21-54)
Partita frizzante e a tratti bella da vedere, giocata senza
troppi tatticismi da due formazioni che stanno ancora cercando la propria
identità.
Udine perché giovane e all’ennesimo cambio di guida tecnica.
Cussignacco perché rinnovata dopo l’emigrazione in massa
alla squadra Sporting di serie B di quasi tutto il quintetto della scorsa
stagione.
La ricerca di nuovi equilibri e assetti, in questo momento,
ha ancora il sopravvento su qualità e precisione di gioco, ma non sul buon
impegno da parte di tutte le ragazze di entrambe le squadre.
Non è un caso che le cose migliori si siano viste quando le
squadre hanno giocato in velocità cercando i contropiedi e le transizioni
veloci.
Queste squadre hanno in comune molto più di quanto sembra.
Queste squadre hanno in comune molto più di quanto sembra.
Questo gruppo di ragazze dello Sporting da anni è stato
relegato al ruolo di “seconda squadra” senza che veramente gli sia stata data
la possibilità concreta di fare un salto di qualità. E non ci riferiamo alla
guida tecnica (indubbia la qualità degli ultimi allenatori), ma alla scelta di
isolare queste ragazze e di non farle allenare e giocare con i gruppi più
competitivi. Non è una novità: a giocare con i forti o si molla o si diventa
più forti. Qui ci sono delle ragazze valide che probabilmente a fine stagione
smetteranno perché giustamente stanche di sconfitte e di essere considerate
delle perdenti (cosa che non sono!).
Alcune delle ragazze di Cussignacco (Bassi, Rinaldis,
Beltrame G., Bonelli) sono vittime delle scelte di una società Sporting che ha
deciso di distruggere la squadra finalista promozione della scorsa stagione
(ricordiamo anche i ritiri di Marchesan, Pesarin e Lazzaro e dello staff
tecnico) solo per andare sul sicuro e creare un gruppo ultra competitivo – che
per roster può competere nel campionato di serie A2 – per poter vincere subito
il campionato di serie B.
Scelte legittime, ma forse chi decide del futuro di queste ragazze si dovrebbe porre anche altre domande: un po’ di umanità in più non guasterebbe nello sport e nella vita.
Scelte legittime, ma forse chi decide del futuro di queste ragazze si dovrebbe porre anche altre domande: un po’ di umanità in più non guasterebbe nello sport e nella vita.
Vince Cussignacco, grazie alla maggiore solidità ed
esperienza; grazie alla concretezza di Giulia Bassi – peccato che nessuno abbia
mai creduto ed investito in lei allo Sporting dopo il titolo di vicecampione
d’Italia Under 19 del 2004 – ; grazie alla maggiore precisione in fase
realizzativa dalla lunga distanza da parte di tutte le giocatrici. Vince
facendo intravedere un buon gioco e buoni margini di miglioramento che dovranno
passare attraverso una maggiore aggressività difensiva a tutto campo, sui tagli
e i post – troppe ricezioni facili al gomito e in post alto concesse ieri – ,
sui cambi e sui passatori che non hanno avuto grosse difficoltà a far girare la
palla. Dietro un solido quintetto, Cussignacco ha delle giocatrici che possono
portare intensità ed energia dalla panchina. Il tutto se riusciranno a trovare
un modo di collaborare ancora di più tra loro.
Udine è sembrata la tipica squadra che sta assimilando nuovi
concetti e che per questo ancora non riesce a giocare con semplicità e
naturalezza: si è persa in troppi palleggi sul posto, troppe penetrazioni senza
leggere gli aiuti in area, troppe palle perse non forzate dalla difesa. Questo
non per mancanza di volontà e allenamento, ma come detto, perché ancora in fase
di apprendimento. In questa età, quando una squadra gioca troppo bene,
significa che il coach non sta svolgendo appieno il proprio compito: insegnare.
Insegnare fondamentali nuovi per mettere in crisi quanto appreso ed andare
avanti. Alla luce di questo i complimenti sono d’obbligo perché le ragazze di
coach Blasone ci mettono l’anima anche senza grandi risultati a sostenerle e
stanno migliorando. Perdere l’entusiasmo e la motivazione è facile in questi
momenti: quando uno sport che si fa per provare emozioni positive, spesso ne fa
provare solo negative. Tuttavia l’impegno, la volontà devono avere il
sopravvento perché alla fine, magari molti anni dopo, lo sport ritorna quanto
gli si dà.
UDINE: subisce molto i dai e vai di Cussigancco nel primo
tempo, prima di sistemare la difesa del lato debole nella seconda parte della
gara. Gioca meglio quando corre e difende con massima intensità. Concede troppi
rimbalzi e secondi possessi. In attacco non sfrutta i “palleggi – arresto –
tiro” dopo aver battuto i difensori e si butta a testa bassa contro gli aiuti
in area perdendo troppi palloni. Buone cose si sono viste grazie alle ricezioni
in post alto.
CAVEDON: sempre bello vedere quanta energia e voglia mette in ogni possesso. Sbaglia molto, ma in modo positivo perché cerca sempre di migliorarsi.
CAVEDON: sempre bello vedere quanta energia e voglia mette in ogni possesso. Sbaglia molto, ma in modo positivo perché cerca sempre di migliorarsi.
GIUSTI: prova un paio di 1v1 efficaci, ma si perde a pensare
troppo. Ha qualità che verranno fuori.
FERIGO: si nasconde troppo e la squadra ha bisogno delle sue
accelerazioni.
POMELLO: spenta. E’ una giocatrice che fa dell’impatto fisico e dell’energia la sua arma migliore. Deve ricaricare le batterie.
TURCO: sotto tono. Perde il filo del gioco troppe volte.
CARBONE: ancora non si è abituata al fatto che parte dalla
panchina (era sempre stata titolare) e quindi non riesce ad esprimere le sue
qualità.
DE CANDIA: vale il discorso fatto su CARBONE. Sono entrambe ragazze che hanno bisogno di minuti per entrare in ritmo e dare il loro contributo ed entrambe giocano meglio in velocità a tutto campo.
AITA: ci mette il fisico e lotta molto.
PICCIN: troppi pochi possessi per vedere di cosa può essere
capace.
CANTONI: ha bisogno di giocare e ritrovare fiducia.
VIDONI: giocando ritroverà la forma e darà il suo
contributo.
CUSSIGNACCO: sfrutta bene i dai e vai nel primo tempo.
Spinge quando riesce. Difende quanto necessario. Può migliorare molto.
BASSI: un quaterback che ha bisogno di ritmo, velocità ed
aggressività per esprimersi al meglio. Illuminanti i suoi passaggi a una mano
dal palleggio a tutto campo per lanciare i contropiedi. Una certezza quando
tira. Molto brava a sfruttare le occasioni in cui la difesa di Udine la mandava
a sinistra.
PROCACCIANTE: dà il suo contributo da veterana.
MARANZANA: miglioratissima in queste stagioni. Corre bene a
destra e segna dalla media distanza. Brava a rimbalzo e a garantire energia.
Molto positiva.
RINALDIS: ancora non ha trovato sicurezze nella nuova
squadra. Con un po’ di maggiore serenità e attenzione riprenderà a segnare i
canestri che ha nel suo dna.
CHIAVON: solida e concreta. Ogni tanto esce dal ruolo, ma è
una giocatrice su cui le compagne possono sempre contare. Molto positiva.
BONELLI: anche lei non ha ancora trovato la sua nuova
dimensione. Ci mette grinta e carattere. Sbaglia canestri facili, ma l’impegno
è dalla sua parte.
BERNARDI: bello rivederla in campo. Il suo contributo con
palle rubate e canestri dalla lunga lo dà sempre.
BELTRAME Giulia: inizia con in 2 su 2 da due punti dalla
media, corre e si dà sempre da fare. La confusione che ogni tanto crea è
necessaria affinché prenda ritmo e trovi energia: il suo impatto energetico può
essere determinante contro le squadre più competitive se ben indirizzato.
CASARI: molta buona volontà e impegno. Crescerà.
MARTINELLI: che sappia giocare a basket si vede, ci vorrà
ancora un po’ di tempo perché la prestazione rispecchi le sue possibilità.
PISTORE: come CASARI, molta buona volontà e impegno.
Crescerà.
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