Libertas Sporting Udine (5-2) – Velco Vicenza (5-3) 67-49 (13-13; 24-25;
39-37)
VINCERE!
Complimenti a Udine per aver vinto,
ripreso la prima posizione in classifica (insieme a Sgt, Vicenza e
Muggia) e aver rimesso in piedi una partita iniziata male, proseguita
peggio e terminata con l'unica nota positiva della vittoria.
A Udine bastano 5 minuti, a cavallo tra
gli ultimi minuti del terzo quarto e l'inizio del quarto quarto, per piazzare un parziale di 21-0 e
vincere la gara.
5 minuti di grande intensità ma non di
bel gioco. Quello proprio non fa parte né del bagaglio tecnico di
Udine, né della serie A2 in generale. La stessa Vicenza non brilla
per qualità del gioco e perde la gara per mancanza di fondamentali
difensivi e offensivi.
Non vogliamo di certo mancare di
rispetto al lavoro di nessuno, ma a 1' 27” al termine del terzo
quarto (quindi dopo 28' di basket giocato) il punteggio era di 32-37
e questo non si può certo definire “bel basket”, se lo scopo del
gioco è quello di fare canestri.
In questa pallacanestro contemporanea i
canestri fanno fatica ad arrivare. La stessa fatica che alcune
squadre di calcio impiegano a segnare un gol.
Come mai?
Per rispondere a questa domanda ci vorrebbe una task force di esperti, perché ciò che sta rovinando il gioco sono probabilmente le stesse scelte fatte per mantenere in vita un movimento (quello del basket femminile) che ha molte potenzialità però mai esplorate.
Come mai?
Per rispondere a questa domanda ci vorrebbe una task force di esperti, perché ciò che sta rovinando il gioco sono probabilmente le stesse scelte fatte per mantenere in vita un movimento (quello del basket femminile) che ha molte potenzialità però mai esplorate.
Detto questo torniamo alla gara.
PRIMO QUARTO
Udine schiera in quintetto: Vicenzotti,
De Gianni, Rebane, Pozzecco e Mancabelli; ma non parte bene.
Nei primi 3 attacchi (che sono sempre
un buon indicatore dell'approccio mentale alla gara) raccoglie 0
punti (errore di Vicenzotti, errore di Mancabelli, airball di
Pozzecco).
In difesa le cose non vanno meglio:
Pozzecco (l'anello più debole della difesa di Sinone) viene battuta
sia in situazioni di taglio che di 1v1 fronte a canestro.
Vicenza tuttavia non sa approfittare
del solito inizio letargico di Udine e raccoglie pochi punti.
L'ingresso di Be Biase porta vivacità
alla squadra di Udine. E' lei che si guadagna i liberi del pareggio e
del vantaggio sul 4-2.
Vicenza è più ordinata, ribalta il
lato, ha il merito di fare canestro e si porta in vantaggio 4-8.
Udine mescola le carte in difesa
alternando uomo le varie zone e zone press.
Vicenza rallenta un po’ la
circolazione di palla (mai pensare quando si gioca) e aiuta Udine a
tornare in partita.
Clemente – appena entrata – subisce
la solita tripla sul finale e il quarto si chiude sul 13-13.
SECONDO QUARTO
Come spesso accade, quando un
allenatore è nervoso la squadra gioca nervosamente: Sinone pressa le
sue giocatrici che oggettivamente non ha grandi colpe. Il gioco non è
fluido, la difesa non è brillante, ma Vicenza non è da meglio ed è
solo più brava ad approfittare di ciò che le viene concesso.
Si rivede in campo Da Pozzo, ma per
pochi minuti.
Rientra Rebane dopo l'infortunio alla
caviglia occorso nei primi minuti e l'inerzia si sposta dalla parte
di Udine. Sarà lei ha tenere a galla Udine da qui al break decisivo
nell'ultimo quarto.
[Rebane comes back
after the ankle injury that occurred in the first minutes and Udine
gets the momentum back. She will keep Udine in the game from here to
the decisive break in the fourth quarter.]
Udine resta in partita grazie ai
demeriti difensivi di Vicenza che non applica il taglia fuori e
concede secondi e terzi possessi a Rebane e alle poche lottatrici di
Udine.
Le difese di entrambe le squadre non
contengono gli 1v1, ma gli arbitri sconsigliano di avventurarsi in
area fischiando il giusto. Vicenza non sa sfruttare interamente
questo vantaggio e si va a incastrare troppo dentro l’area dove
Udine la aspetta per raddoppiare la palla e rubarla.
In attacco Udine è lenta, macchinosa
ed evidenzia la mancanza di play making.
I punti nascono da contropiedi, tiri
liberi e concessioni della difesa di Vicenza (inspiegabili le scelte
dello staff di Vicenza in questo senso) che lascia tirare da tre
punti tutte le tiratrici di Udine e lavora male sul taglia fuori.
TERZO QUARTO
Udine inizia con un forte urlo di
squadra che fa bene sperare.
Purtroppo per altri 8' il gioco è
l'impegno di Udine latitano, come sempre nei terzi quarti.
Pozzecco ferma troppo la palla e spezza
il poco ritmo offensivo di Udine.
Le due squadre si fanno regali a
vicenda: palle perse in modo banale, infrazioni di passi dovuti alla
distrazione, falli inutili.
Udine non morde in attacco, ma resta a
galla grazie a Rebane.
Negli ultimi 30” qualcosa finalmente
accade! Udine recupera 5 punti.
Cortolezzis è brava a dare il primo
vantaggio a Udine con un jumper dal mezzo angolo.
QUARTO QUARTO
A Udine viene voglia di giocare e
Vicenza sente la gara sfuggirgli di mano: non è più lucida, non
rispetta più timing e spaziature e si affida alla pura rabbia
agonistica. Risultato: non segna un canestro per più di 5'.
De Gianni protegge bene il ferro con le
sue stoppate e Vicenza cade nelle trappole della difesa udinese che
permettono a Udine di portarsi sul più venti.
Negli ultimi 2 minuti Udine riprende ad
attaccare in modo inefficace con il cronometro che arriva a meno 10”
prima che qualche giocatrice attacchi il canestro, ma senza pagare
dazio.
COME UDINE E’ ARRIVATA A PIU’ 20
PUNTI?
Udine passa dal 32-37 del 1'27” del
terzo quarto al 53-39 del 6'15” dell'ultimo quarto.
Come?
Nello stesso modo in cui si era trovata ad inseguire.
Nello stesso modo in cui si era trovata ad inseguire.
Cosa è cambiato?
Il modo in cui Udine ha giocato.
Esaltandosi oltremodo dopo l'unica
tripla di Pozzecco, il jumper di Cortolezzis e i recuperi difensivi,
Udine gioca lo stesso basket, ma lo esegue in modo diverso.
Lo esegue con maggiore intensità,
determinazione e sicurezza.
COME UDINE HA COSTRUITO LA
RIMONTA?
Sfruttando al meglio gli errori difensivi di Vicenza.
Chi non pone attenzione alle piccole
cose di solito paga un prezzo molto alto. I tagliafuori non fatti
sono costati a Vicenza la vittoria. Rebane è stata una continua
minaccia a rimbalzo e Vicenza non è stata capace di contenerla con
un efficace tagliafuori frontale. La difesa a zona di Vicenza ha
permesso a De Biase di tirare sempre con 2 metri di spazio. De Biase
è una specialista, possibile che le squadre avversarie non lo
sappiano ancora?
I MERITI DI UDINE
Udine ha il merito di vincere, di
trovare la capacità di chiudere una gara brutta in pochi minuti e di
esaltarsi così tanto che a fine partita sembra aver vinto gara 3
della finale promozione.
I DEMERITI DI UDINE
Udine gioca male. La mancanza di play
making è stata più evidente del solito. Il gioco inizia in modo
lento e macchinoso, ha poco ritmo, il timing è sempre sbagliato.
Pozzecco non sta migliorando nelle scelte e Cortolezzis ancora non ha
il riconoscimento ufficiale per gestire una squadra.
LA STRADA DA PERCORRERE
Le giocatrici di Udine per più di 30'
hanno giocato in modo sconnesso, vivendo di canestri nati per le loro
abilità (indiscusse) individuali e dimostrandosi a tratti seccate
per come il gioco stagnava.
Detto in modo semplice: se il livello
della seconda fase sarà come questo, Udine può anche non migliorare
e continuerà vincere. Se invece il livello tecnico si alzerà,
Udine, per fare bene, dovrà compattarsi e migliorare in quasi tutti
i fondamentali offensivi di squadra e nel contenimento degli 1v1 in
difesa.
IL QUINTETTO DI UDINE
MANCABELLI: da due gare Elisa appare
stanca e in sofferenza emotiva. In difesa non è più impeccabile
come prima e in attacco sta sbagliando conclusioni molto facili.
Sembra fuori sincronia con il gioco. O ritrova se stessa o le cose
non miglioreranno da sole.
POZZECCO: 1-8 al tiro e poco altro. Segna una tripla importante, ma questo sappiamo che è parte del suo bagaglio tecnico. In difesa è l'anello debole: si fa battere sia in situazioni di taglio che di 1v1. Da play maker deve imparare a non fermare la palla quando le ritorna in mano e a dare ritmo al gioco. Ritmo, ritmo, ritmo!
VICENZOTTI: gioca a singhiozzo con poca
serenità e poca determinazione. Quando si veste da capitano lascia
il segno e fa la differenza. Per il bene Udine è il caso che i
minuti da leader aumentino al più presto!
REBANE: statistiche
a parte, che sono positivamente impressionanti, la ragazza dà
energia, lotta e alza il livello fisico del gioco in favore di Udine.
Senza i suoi contropiedi e rimbalzi probabilmente Udine avrebbe
faticato molto di più a vincere. [Statistics
aside, which are positively blasting, the girl brings energy, hustle
and raises the physical level of the game in favor of Udine. Without
her fastbreaks and rebounds Udine would probably have struggled a lot
more to win. ]
DE GIANNI: brava a proteggere il
canestro con le sue stoppate e a segnare una tripla, ma per il resto
non c'è molto da commentare. Riceve troppi pochi palloni giocabili e
spesso è troppo lontano da canestro per essere efficace.
LA PANCHINA
DE BIASE: canestri e punti a parte, è
lei che porta vivacità in attacco. Molto brava a sfruttare i palloni
che le arrivano e le misteriose concessioni della difesa avversaria.
CORTOLEZZIS: 18 minuti e 5 punti sono
un buon bottino. Unica under a cui è stata data una chance in
partita. Sta in campo in modo naturale. Quando le compagne si
fideranno di lei e le affideranno la regia vedremo un grande passo
avanti di tutta la squadra. Male gli 1v1 difensivi!
CLEMENTE: anche in questa gara viene
usate per far riposare le senior. 4 minuti e poco coinvolgimento nel
gioco di Udine.
MIO: è brava a non farsi male quando
viene fatta entrare a 1'21” dalla fine, dopo essere stata ferma nel
gelo della panchina per quasi 2 ore.
DA POZZO: o perché non aveva ancora completamente recuperato dall'infortunio alla caviglia o perché andava preservata in vista del difficile (?) match del giorno dopo dell'Under 19, sta in campo solo 4 minuti.
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