Campionato di serie A2 – seconda giornata di ritorno (giocata domenica 8 dicembre 2013)

Libertas Sporting Udine (5-2) – Velco Vicenza (5-3)  67-49 (13-13; 24-25; 39-37)

VINCERE!

Complimenti a Udine per aver vinto, ripreso la prima posizione in classifica (insieme a Sgt, Vicenza e Muggia) e aver rimesso in piedi una partita iniziata male, proseguita peggio e terminata con l'unica nota positiva della vittoria.
A Udine bastano 5 minuti, a cavallo tra gli ultimi minuti del terzo quarto e l'inizio del quarto quarto, per piazzare un parziale di 21-0 e vincere la gara.
5 minuti di grande intensità ma non di bel gioco. Quello proprio non fa parte né del bagaglio tecnico di Udine, né della serie A2 in generale. La stessa Vicenza non brilla per qualità del gioco e perde la gara per mancanza di fondamentali difensivi e offensivi.
Non vogliamo di certo mancare di rispetto al lavoro di nessuno, ma a 1' 27” al termine del terzo quarto (quindi dopo 28' di basket giocato) il punteggio era di 32-37 e questo non si può certo definire “bel basket”, se lo scopo del gioco è quello di fare canestri.
In questa pallacanestro contemporanea i canestri fanno fatica ad arrivare. La stessa fatica che alcune squadre di calcio impiegano a segnare un gol.
Come mai?
Per rispondere a questa domanda ci vorrebbe una task force di esperti, perché ciò che sta rovinando il gioco sono probabilmente le stesse scelte fatte per mantenere in vita un movimento (quello del basket femminile) che ha molte potenzialità però mai esplorate.

Detto questo torniamo alla gara.

PRIMO QUARTO

Udine schiera in quintetto: Vicenzotti, De Gianni, Rebane, Pozzecco e Mancabelli; ma non parte bene.
Nei primi 3 attacchi (che sono sempre un buon indicatore dell'approccio mentale alla gara) raccoglie 0 punti (errore di Vicenzotti, errore di Mancabelli, airball di Pozzecco).
In difesa le cose non vanno meglio: Pozzecco (l'anello più debole della difesa di Sinone) viene battuta sia in situazioni di taglio che di 1v1 fronte a canestro.
Vicenza tuttavia non sa approfittare del solito inizio letargico di Udine e raccoglie pochi punti.
L'ingresso di Be Biase porta vivacità alla squadra di Udine. E' lei che si guadagna i liberi del pareggio e del vantaggio sul 4-2.
Vicenza è più ordinata, ribalta il lato, ha il merito di fare canestro e si porta in vantaggio 4-8.
Udine mescola le carte in difesa alternando uomo le varie zone e zone press.
Vicenza rallenta un po’ la circolazione di palla (mai pensare quando si gioca) e aiuta Udine a tornare in partita.
Clemente – appena entrata – subisce la solita tripla sul finale e il quarto si chiude sul 13-13.

SECONDO QUARTO

Come spesso accade, quando un allenatore è nervoso la squadra gioca nervosamente: Sinone pressa le sue giocatrici che oggettivamente non ha grandi colpe. Il gioco non è fluido, la difesa non è brillante, ma Vicenza non è da meglio ed è solo più brava ad approfittare di ciò che le viene concesso.
Si rivede in campo Da Pozzo, ma per pochi minuti.
Rientra Rebane dopo l'infortunio alla caviglia occorso nei primi minuti e l'inerzia si sposta dalla parte di Udine. Sarà lei ha tenere a galla Udine da qui al break decisivo nell'ultimo quarto.
[Rebane comes back after the ankle injury that occurred in the first minutes and Udine gets the momentum back. She will keep Udine in the game from here to the decisive break in the fourth quarter.]
Udine resta in partita grazie ai demeriti difensivi di Vicenza che non applica il taglia fuori e concede secondi e terzi possessi a Rebane e alle poche lottatrici di Udine.
Le difese di entrambe le squadre non contengono gli 1v1, ma gli arbitri sconsigliano di avventurarsi in area fischiando il giusto. Vicenza non sa sfruttare interamente questo vantaggio e si va a incastrare troppo dentro l’area dove Udine la aspetta per raddoppiare la palla e rubarla.
In attacco Udine è lenta, macchinosa ed evidenzia la mancanza di play making.
I punti nascono da contropiedi, tiri liberi e concessioni della difesa di Vicenza (inspiegabili le scelte dello staff di Vicenza in questo senso) che lascia tirare da tre punti tutte le tiratrici di Udine e lavora male sul taglia fuori.

TERZO QUARTO

Udine inizia con un forte urlo di squadra che fa bene sperare.
Purtroppo per altri 8' il gioco è l'impegno di Udine latitano, come sempre nei terzi quarti.
Pozzecco ferma troppo la palla e spezza il poco ritmo offensivo di Udine.
Le due squadre si fanno regali a vicenda: palle perse in modo banale, infrazioni di passi dovuti alla distrazione, falli inutili.
Udine non morde in attacco, ma resta a galla grazie a Rebane.
Negli ultimi 30” qualcosa finalmente accade! Udine recupera 5 punti.
Cortolezzis è brava a dare il primo vantaggio a Udine con un jumper dal mezzo angolo.

QUARTO QUARTO

A Udine viene voglia di giocare e Vicenza sente la gara sfuggirgli di mano: non è più lucida, non rispetta più timing e spaziature e si affida alla pura rabbia agonistica. Risultato: non segna un canestro per più di 5'.
De Gianni protegge bene il ferro con le sue stoppate e Vicenza cade nelle trappole della difesa udinese che permettono a Udine di portarsi sul più venti.
Negli ultimi 2 minuti Udine riprende ad attaccare in modo inefficace con il cronometro che arriva a meno 10” prima che qualche giocatrice attacchi il canestro, ma senza pagare dazio.

COME UDINE E’ ARRIVATA A PIU’ 20 PUNTI?

Udine passa dal 32-37 del 1'27” del terzo quarto al 53-39 del 6'15” dell'ultimo quarto.
Come?
Nello stesso modo in cui si era trovata ad inseguire.
Cosa è cambiato?
Il modo in cui Udine ha giocato.
Esaltandosi oltremodo dopo l'unica tripla di Pozzecco, il jumper di Cortolezzis e i recuperi difensivi, Udine gioca lo stesso basket, ma lo esegue in modo diverso.
Lo esegue con maggiore intensità, determinazione e sicurezza.

COME UDINE HA COSTRUITO LA RIMONTA?

Sfruttando al meglio gli errori difensivi di Vicenza.
Chi non pone attenzione alle piccole cose di solito paga un prezzo molto alto. I tagliafuori non fatti sono costati a Vicenza la vittoria. Rebane è stata una continua minaccia a rimbalzo e Vicenza non è stata capace di contenerla con un efficace tagliafuori frontale. La difesa a zona di Vicenza ha permesso a De Biase di tirare sempre con 2 metri di spazio. De Biase è una specialista, possibile che le squadre avversarie non lo sappiano ancora?

I MERITI DI UDINE

Udine ha il merito di vincere, di trovare la capacità di chiudere una gara brutta in pochi minuti e di esaltarsi così tanto che a fine partita sembra aver vinto gara 3 della finale promozione.

I DEMERITI DI UDINE

Udine gioca male. La mancanza di play making è stata più evidente del solito. Il gioco inizia in modo lento e macchinoso, ha poco ritmo, il timing è sempre sbagliato. Pozzecco non sta migliorando nelle scelte e Cortolezzis ancora non ha il riconoscimento ufficiale per gestire una squadra.

LA STRADA DA PERCORRERE

Le giocatrici di Udine per più di 30' hanno giocato in modo sconnesso, vivendo di canestri nati per le loro abilità (indiscusse) individuali e dimostrandosi a tratti seccate per come il gioco stagnava.
Detto in modo semplice: se il livello della seconda fase sarà come questo, Udine può anche non migliorare e continuerà vincere. Se invece il livello tecnico si alzerà, Udine, per fare bene, dovrà compattarsi e migliorare in quasi tutti i fondamentali offensivi di squadra e nel contenimento degli 1v1 in difesa.

IL QUINTETTO DI UDINE

MANCABELLI: da due gare Elisa appare stanca e in sofferenza emotiva. In difesa non è più impeccabile come prima e in attacco sta sbagliando conclusioni molto facili. Sembra fuori sincronia con il gioco. O ritrova se stessa o le cose non miglioreranno da sole.

POZZECCO: 1-8 al tiro e poco altro. Segna una tripla importante, ma questo sappiamo che è parte del suo bagaglio tecnico. In difesa è l'anello debole: si fa battere sia in situazioni di taglio che di 1v1. Da play maker deve imparare a non fermare la palla quando le ritorna in mano e a dare ritmo al gioco. Ritmo, ritmo, ritmo!

VICENZOTTI: gioca a singhiozzo con poca serenità e poca determinazione. Quando si veste da capitano lascia il segno e fa la differenza. Per il bene Udine è il caso che i minuti da leader aumentino al più presto!

REBANE: statistiche a parte, che sono positivamente impressionanti, la ragazza dà energia, lotta e alza il livello fisico del gioco in favore di Udine. Senza i suoi contropiedi e rimbalzi probabilmente Udine avrebbe faticato molto di più a vincere. [Statistics aside, which are positively blasting, the girl brings energy, hustle and raises the physical level of the game in favor of Udine. Without her fastbreaks and rebounds Udine would probably have struggled a lot more to win. ]

DE GIANNI: brava a proteggere il canestro con le sue stoppate e a segnare una tripla, ma per il resto non c'è molto da commentare. Riceve troppi pochi palloni giocabili e spesso è troppo lontano da canestro per essere efficace.

LA PANCHINA

DE BIASE: canestri e punti a parte, è lei che porta vivacità in attacco. Molto brava a sfruttare i palloni che le arrivano e le misteriose concessioni della difesa avversaria.

CORTOLEZZIS: 18 minuti e 5 punti sono un buon bottino. Unica under a cui è stata data una chance in partita. Sta in campo in modo naturale. Quando le compagne si fideranno di lei e le affideranno la regia vedremo un grande passo avanti di tutta la squadra. Male gli 1v1 difensivi!

CLEMENTE: anche in questa gara viene usate per far riposare le senior. 4 minuti e poco coinvolgimento nel gioco di Udine.

MIO: è brava a non farsi male quando viene fatta entrare a 1'21” dalla fine, dopo essere stata ferma nel gelo della panchina per quasi 2 ore.

DA POZZO: o perché non aveva ancora completamente recuperato dall'infortunio alla caviglia o perché andava preservata in vista del difficile (?) match del giorno dopo dell'Under 19, sta in campo solo 4 minuti.


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