Nuova stagione, nuove speranze (al via i campionati femminili)


SIAMO TORNATI?

Un caloroso saluto a tutti i lettori del nostro blog!
Iniziamo con un affettuoso “grazie” per l’affetto e la dedizione con cui ci avete seguiti durante la stagione 2013-2014.
Grazie a tutti voi che puntualmente avete letto e commentato i nostri articoli: la media di lettori è stata di 100 ad articolo, con punte di 250 negli articoli considerati più importanti.
Il vostro seguirci ha decretato il nostro successo e per questo vi saremo sempre riconoscenti!

Anche per questo non è facile annunciarvi che questo sarà il primo e ultimo post per la stagione 2014/ 2015.
Decisione a cui arriviamo soprattutto per il livellamento verso il basso di tutti i campionati femminili.
Detto in parole semplici vedere le partite di basket femminile è noioso. Senza voler offendere nessuno, le squadre fanno pochi canestri, le difese sono esasperate ed eccessivamente aggressive, le partite coinvolgenti punto a punto sono ormai scomparse e, soprattutto, il gioco non costruisce ma cerca solo di distruggere l’avversario.
Questa sopraffazione sportiva non è il motivo che mi spinge a guardare una partita.
Amo il gioco veloce in cui entrambe le squadre danzano insieme e riescono a costruire uno spettacolo coinvolgente ed unico.
Fortunatamente so di essere in buona compagnia!

GREAT EXPECTATIONS (cit. Dikens): COMPLIMENTI A CHI LAVORA SERIAMENTE

Cose buone infatti si vedono dalle nostre parti e questo è incoraggiante.
I complimenti alla SGT sono doverosi e meritati! E non solo per la meravigliosa promozione in A1. Lo staff della storica società giuliana in questi ultimi anni ha dato e continua a dare una lezione di cosa significhi investire sulle giovani del vivaio, farle crescere e farle giocare da protagoniste. Bravi e brave!
Complimenti e l’augurio di fare sempre meglio anche a società serie come Monfalcone, Fogliano e Concordia che da anni lavorano saggiamente e con coerenza per elevare le giovani dei loro settori giovanili e costruiscono il loro futuro un mattoncino alla volta, senza fretta, senza scorciatoie.
Complimenti per la conquista delle Finali Nazionali la scorsa stagione e un grande “in bocca al lupo” alle ragazze di coach Achille Milani, a mio parere il miglior coach di basket femminile della provincia di Udine, uomo serio che sa cosa significhi seminare e raccogliere.
Un “in bocca al lupo” a tutte le squadre giovanili, alle serie C e B che suderanno e faticheranno per raggiungere piccoli ma fondamentali traguardi!
Un pensiero speciale per tutte le giocatrici che ho allenato in questi anni: non abbiate timore a scegliere il meglio per voi.
Infine l’augurio di conquistare la promozione sul campo (e non con i ripescaggi) alla squadra di A3 di Udine le cui giocatrici “vecchie” e giovani meritano di fare bene per l’impegno che ci mettono quotidianamente, anche se il traguardo appare un po’ troppo scontato. 

LA NUOVA (?) SQUADRA DI UDINE

Udine inizia proprio stasera (sabato11 ottobre) il suo campionato di serie A3. E a tutte le giocatrici facciamo il nostro più grande “in bocca al lupo”!
Obiettivo?
Visto il roster è indubbio che l’unico obiettivo possibile sia il passaggio in A2 (sul campo o no fa purtroppo poca differenza ormai).
Udine infatti giocherà con una squadra nata dalla logica fusione tra la B e la A2 della passata stagione (giocatrici e staff).
Confermate le senior ultra veterane Quaino, Arianna Beltrame, Molaro, Zussino, Pozzecco, Vicenzotti, Saranovic e De Biase che giocano ormai insieme da quasi 10 anni e che non dovrebbero avere problemi a trovarsi e a eccellere in campo visto il loro status di giocatrici di A2 che affronteranno squadre di livello inferiore (senza voler mancare di rispetto a nessuno).
Completano il roster le under 20 Mio, Da Pozzo e Cortolezzis la scorsa stagione in A2 e Sturma, Rainis e Pontoni la scorsa stagione in B.
Considerato che le giocatrici senior sono già 8 e augurando a tutte la massima salute, i posti e i minutaggi per le Under si riducono come sempre (anche se in panchina vanno 12 giocatrici, i minuti da dividere per le giocatrici restano 200).
Vedremo cosa faranno gli allenatori per far crescere queste giovani future promesse del basket udinese (che in realtà vengono da Tolmezzo, Gemona e Muggia).
Gli allenatori saranno Sinone e Medeot ovvero gli allenatori della A2 e della B della scorsa stagione.

IL CAMMINO DELLA A3 DI UDINE IN PRE CAMPIONATO

Udine ha fin’ora giocato 6 partite.
Il record dice 3 vittorie, 2 sconfitte e un pareggio.
Vediamo una tabella riassuntiva ed esplicativa.


categoria



Avversario
avversario
Risultato
Punti fatti
Punti Subiti
Muggia
A2
pareggio*
45
45
Muggia
A2
sconfitta
43
47
Monfalcone
B
vittoria
60
41
Sistema Rosa PN
A3
vittoria
63
56
U19 SGT
U19
vittoria**
69
59
Monfalcone
B
sconfitta
58
68


totale punti
338
316


media punti
56,3
52,7
* dopo 2 supplementari



** dopo un supplementare




Ciò che balza all’occhio è lo scarto medio di 4 punti tra i punti fatti e subiti.
Questo non è un dato incoraggiante perché, come vedremo tra poco, entrambi gli allenatori non hanno un record positivo nelle partite decise da uno scarto maggiore, minore o uguale ai 5 punti.
Oltre a questo fa riflettere il fatto che una squadra che gioca assieme da quasi 10 anni (vero che ancora mancavano De Biase, Vicenzotti e Saranovic) ancora fatichi contro squadre di categorie inferiori o addirittura Under 19.
Ma tutti sappiamo che le partite di pre campionato non hanno valore reale e servono più a fare esperimenti che a dare dati reali.

La realtà è che in campionato Udine spazzerà via le avversarie senza grosse difficoltà imponendo la propria esperienza e conquistando la promozione in A2!

COSA DEVONO ASPETTARSI LE UNDER IN A3?

Domanda a cui non è facile dare una risposta.
Molto dipenderà dal valore delle avversarie e dai programmi e dalle metodologie di allenamento che lo staff di Udine proporrà imparando (si spera) dagli errori passati. Non è un segreto che dopo Ivanchic nessuno degli allenatori di Udine sia riuscito a creare giocatrici di alto livello. Sinone sta lavorando con il gruppo ’95 (Mio, Da Pozzo le uniche superstiti) già dal 2010 e in 4 anni non si può dire che i miglioramenti siano stati notevoli (in bocca al lupo al gruppo Under 15 di Udine).
Ma noi preferiamo essere positivi e sperare che le cose migliorino!
Ciò che deve cambiare è intanto una tendenza che emerge dall’analisi dei dati della scorsa stagione in cui si nota che gli allenatori di Udine (Sinone e Medeot) fanno giocare le Under solo quando i punteggi sono già sul più o meno 15 o in mancanza di alternative.
Vediamo nelle seguenti tabelle dei numeri (numero = dato oggettivo) interessanti per capire queste tendenze.


Campionato A2
Giocatrice
PG
Media Min.
Cortolezzis Arianna
20
18,9
Da Pozzo Eva
20
13,9
Mio Alessandra
20
13,6
Clemente Camilla
16
8,4

Qui sopra vediamo le partite giocate e i minutaggi medi delle Under 19 nella passata stagione in serie A2.
Le cifre sono confortanti, ma se le confrontiamo con quanto successo nelle 4 partite decise da più o meno 5 punti vediamo che le cose cambiano radicalmente.


Campionato A2 - Partite decise da +/- 5 punti
Giocatrice
Minuti totali
Media Min.
Cortolezzis
2
22
16
16
14,0
Da Pozzo
8
14
3
7
8,0
Mio
6
3
3
7
4,8
Clemente
NE
2
5
4
3,7
giornata
2^A
6^A
7^A
2^A PP*

avversario
a Vicenza
a SGT
vs Muggia
vs Torino

risultato
Persa di 4
Vinta di 3
Persa di 4
Persa di 3







*Poule Promozione





Si nota infatti che tutti i minutaggi sono scesi.
Questo significa che le partite delicate e ancora in bilico (dove per altro Udine ha un record di vittorie negativo) non erano considerate dallo staff adatte alle giocatrici Under 19.
Questo è un peccato perché chiunque abbia giocato o si intenda di aspetti educativi sa di come solo le partite in equilibrio siano le più formative e in grado di far crescere veramente le giocatrici, il loro carattere e le loro abilità.

RECORD NELLE PARTITE PUNTO A PUNTO

Come detto le partite decise da uno scarto di più o meno 5 punti sono considerate da tutti gli addetti ai lavori quelle più provanti il vero valore della squadra e dello staff (oltre che le più belle da vedere e le più formative da giocare).
Come si sono comportati gli allenatori della A3 di Udine la scorsa stagione?

Record partite decise da +/- 5 punti
Allenatore
Vinte
Perse
% Vittorie
Medeot*
3
3
50
Sinone**
1
3
25
Insieme***
4
6
40

* Campionato di Serie B stagione 2013/2014
** Campionato di Serie A2 stagione 2013/2014
*** Record di Medeot e Sinone insieme

Si vede purtroppo che entrambi gli allenatori non hanno un record positivo in questo dato (per fare un confronto basti sapere che nello stesso tipo di partite la squadra di Serie C di Udine, che ha giocato la finale promozione nel maggio 2013, aveva un record dell’80%).
Ciò significa che quando le partite sono punto a punto le squadre da loro allenate tendono a commettere più errori nel finale e quindi a compromettere il risultato (Medeot vince e perde con la stessa percentuale, Sinone perde più facilmente di quanto vinca).
Nemmeno la somma algebrica di entrambi i record dà un valore positivo: 40% di vittorie (cioè 4 vinte e 6 perse ogni 10 giocate).
Fortuna che il campionato di A3 si presenta come un campionato dove le partite punto a punto saranno molto rare!
Oltre a questo c’è da notare che la squadre di A2 con Sinone alla guida la scorsa stagione ha purtroppo segnato il record di sconfitte consecutive: una strisica di ben 9 sconfitte!
Tutti dati che questa stagione è imperativo non ripetere!

CAMPIONATI UNDER: IL FUTURO DEL BASKET FEMMINILE

Oltre alle Serie A3 e al campionato regionale di Serie C e interregionale di Serie B, in regione partiranno a giorni i campionati Under 19 (a 7 squadre), Under 17 (a 10 squadre) e Under 15 (a 11 squadre).
Ovvero il futuro del basket femminile!
Da queste squadre infatti le società attingeranno e già attingono per completare i roster della squadre senior.
Solo che c’è un piccolo problema che pare vogliamo tutti ignorare.
Le squadre sono poche, specie nell’Under 19, in netta diminuzione anno dopo anno e spesso composte da 7-10 giocatrici (di cui alcune smettono di giocare ancor prima della fine della stagione o perché il loro minutaggio è basso o perché la loro squadra non riesce a esprimere un basket che gli dia la motivazione per continuare).
Nonostante questo dato allarmante, allenatori e società sostengono di svolgere un ottimo lavoro di crescita e di miglioramento delle giocatrici.
Che tradotto in numeri significa: 7 squadre che giocheranno il campionato REGIONALE (e non provinciale) Under 19.
E stiamo facendo un buon lavoro?

ABBANDONI: IL LATO OSCURO DEL BASKET

Udine purtroppo non solo ha visto la scomparsa della società e della squadra di A2 (prontamente rimpiazzata dalla gemella che disputerà la A3 dopo essere stata ripescata, avendo fallito la promozione diretta sul campo nel maggio 2014).
Dall’inizio della stagione 2013-2014, Udine infatti ha visto andarsene troppo presto troppe giocatrici.
Dopo lo smembramento della seconda squadra della società, reduce dalla finale promozione di serie C (dove è stata battuta nel maggio 2013 dalla stessa Monfalcone – a cui facciamo i complimenti – che pochi giorni fa ha battuta la nuova serie A3 di Udine, segno che il buon lavoro svolto negli anni paga sempre), la società di Udine ha salutato:
Marchesan, Pesarin e Lazzaro (tutte ’93) e Trotta (’95) per ritiro dall’attività.
Bassi, Rinaldis, Beltrame Giulia e Bonelli che sono andate a giocare a Cussignacco (vedi http://parliamodibaskete.blogspot.it/2014/01/campionato-di-serie-c-nona-giornata.html).
Bosio che si è ritirata nonostante fosse nel roster della serie A2 la scorsa stagione (vedi http://parliamodibaskete.blogspot.it/2013/12/considerazioni-sul-girone-andata-serie.html).
Totis, Blasone e Badolato (tutte ’95) che si sono ritirate e sembra si dedicheranno ai campionati amatoriali.
Martina Beltrame (gioiello che la scorsa stagione ha giocato in B con Udine, saltando però sia le 3 gare di finale regionale, che i 2 spareggi promozione per la serie A3 – complimenti alla società per aver investito tanto su di lei) che ha deciso di lasciare Udine e non sappiamo dove e se giocherà ancora.
In tutto fanno 13 giocatrici in 12 mesi.
Che sia il caso di porsi qualche domanda?
Oltre a queste non dimentichiamo: Franco (la scorsa stagione in B con Udine) di cui non abbiamo notizie; Clemente (la scorsa stagione in A2 a Udine) che non fa più parte della squadra di Udine; Pol (la scorsa stagione in B e in A2 a Udine) che non fa più parte della squadra di Udine.

IL FUTURO: UN TERRENO INESPLORATO (cit. Shakespeare)

Visti i dati sarebbe saggio che tutti noi che lavoriamo nel basket femminile facessimo delle profonde riflessioni e noi allenatori mettessimo sempre in discussione il lavoro che facciamo.
Il basket femminile che si vede sui campi è povero di canestri (sono rare le partite che superano i 50 punti segnati), povero di idee, povero di gioia e soprattutto poco divertente.
Difesa e aggressività aiutano nel breve, ma non formano le giocatrici come testimoniato dal sempre più esegui numero di praticanti.
Qualcosa va cambiato o questa situazione sarà destinata a ripetersi ciclicamente.

Approfitto di questo mio ultimo post per rispondere pubblicamente ad una domanda che in questo mio primo anno sabbatico molti mi hanno rivolto: quali sono le ragioni del mio ritiro come coach di basket.
La risposta è semplice e non sta nel record delle vittorie o nella crescita individuale delle giocatrici.
Sta nel fatto che finché non mi sentirò in grado di saper guidare – e sottolineo il verbo GUIDARE – una squadra in modo efficace in una partita delicata come la finale che ho avuto il privilegio di poter allenare, preferisco sedere a bordo campo e imparare, piuttosto che su una panchina dove ho la responsabilità di decidere le sorti di altre persone.
Essere dei leader significa analizzare i dati oggettivi del proprio lavoro perseguendo un bene più alto del proprio successo e significa possedere l’onestà intellettuale di farsi da parte quando non ci si sente adeguati ad un compito.
Sino al momento in cui ci si sentirà nuovamente cresciuti, più competenti e pronti a nuove sfide.

A presto!

2 commenti:

  1. Mi mancherà molto l’appuntamento con il tuo blog, era diventata una mia abitudine leggere delle gesta delle squadre. Il tuo è sempre stato un commento attento, preciso, pacato e con una critica sempre costruttiva e competente. Spero torni presto
    Permettimi solo un commento su “ABBANDONI: IL LATO OSCURO DEL BASKET “, nonostante la società di udine abbia negli anni passati molto investito nel settore giovanile nell’ultimo anno come dici tu, ben 13 giocatrici hanno lasciato……ma non è proprio così, non sono stati dei veri propri abbandoni. Tutto nasce dallo smantellamento della squadra di serie C ed.2012/13 (che arrivò alle finali promozione) per il cambio di rotta della società di Udine nel non confermare buona parte dello staff tecnico, che aveva finora ben figurato, alcune abbandonarono l’attività agonistica probabilmente deluse dal comportamento della società, altre pur di continuare a giocare sono andate a Cussignacco altre ancora la scorsa stagione erano nel roster della B basket school (dove sono state impiegate solo marginalmente) e quest’anno sono state dimenticate.
    Insomma 13 giocatrici che da quando frequentavano il minibasket hanno fatto un lungo percorso, da bambine sono diventate delle meravigliose giovani donne passando per tutte le categorie delle giovanile fino alle squadre senior, molte di loro partecipando da protagoniste anche alle finali nazionali giovanili.
    Sono cresciute nello sport vivendo un’ esperienza unica, hanno sognato, sofferto, gioito, pianto, hanno imparato i valori che esso porta come l’amicizia il rapporto con gli altri lo spirito di squadra il senso d'appartenenza la lealtà il rispetto dell’avversario.
    Udine ha lasciato al loro destino queste 13 giocatrici che sicuramente meritavano di più. UN VERO PECCATO!!!!
    CLAUDIO

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  2. Caro Alistair,

    la lettura del tuo post evidenzia a mio parere – al di là della puntuale analisi dei dati tecnici (sulla quale non mi soffermo per mancanza di competenza) – un aspetto davvero importante.
    Tale aspetto riguarda il futuro del basket femminile e il connesso fenomeno - evidentemente rimosso dalla generalità degli “operatori del basket femminile” - dell’abbandono di numerose giovani giocatrici.
    A mio parere tu riconduci correttamente tale fenomeno ad una “cultura” del basket femminile incentrato su difesa e aggressività di gioco esasperate, che punta esclusivamente alla demolizione dell’avversario anziché sulla crescita delle giocatrici.
    Per quale ragione un gioco incentrato sulla distruzione dell’avversario dovrebbe esercitare attrazione su delle giovani, che certo devono crescere tecnicamente, ma necessitano soprattutto di chi, proprio attraverso il gioco, le educhi alla relazione con gli altri e, in definitiva, alla vita?

    Sul “terreno inesplorato” rappresentato dal futuro – e qui mi riferisco al tuo futuro come coach di basket – vorrei dirti che rispetto la tua scelta di fare (per ora) un passo indietro e apprezzo l’umiltà di chi (come te) è conscio di avere sempre da imparare.
    Consentimi però di osservare che la tua “adeguatezza al compito” l’hai dimostrata proprio perché hai saputo riflettere incessantemente sul lavoro – tecnico certo ma soprattutto educativo/formativo - fatto con le giocatrici che hai allenato, mettendo sempre in discussione il lavoro fatto e, soprattutto, mettendo sempre in discussione te stesso nella tua relazione con loro. Non è proprio questo ciò che manca drammaticamente a chi – allenatori e società – è invece convinto di svolgere sempre “un ottimo lavoro di crescita”?.

    Un caro saluto.

    Maxcapud

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